Apposta la firma da Via XX Settembre ad opera del Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, al Decreto che espleta le direttive utili per il bando “Parco Agrisolare”, a cui sono messe a disposizione somme pari a 1,5 miliardi di euro del Pnrr. Un ultimo passaggio sarà quello del placet della Commissione Europea.
Il bando mira ad incentivare l’installazione di pannelli fotovoltaici su tetti di edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, al fine di ridurre al minimo l’impatto ambientale della filiera agroalimentare, realizzando inoltre una totale riqualificazione dei tetti tramite la rimozione dell’eternit e dell’amianto sui tetti, o di altro materiale simile, e del conseguente rinnovamento che passerà dalla coibentazione e dell’areazione delle superfici.
Sulla base di ciò, saranno finanziati i seguenti interventi: Progettazione, asseverazioni ed altre spese professionali comunque richieste dal tipo di lavori, comprese quelle relative all’elaborazione e presentazione dell’istanza; spese di rimozione e smaltimento dell’amianto, ove presente; fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi; demolizione e ricostruzione delle coperture; installazione di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto, sistemi di accumulo, colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e le macchine agricole; direzione lavori; costi di connessione alla rete.
Per ciascun beneficiario, la spesa massima ammissibile è pari a € 250.000,00 IVA esclusa. La spesa specifica massima ammissibile, riferita agli interventi riconosciuti, è pari ad € 1.500,00/kWp (Kilowatt Picco). Per gli impianti fotovoltaici la potenza massima ammessa all’incentivo è pari a 300 kWp (Kilowatt Picco). Sono ammessi interventi che prevedano la realizzazione di impianti fotovoltaici di potenza non inferiore a 10 kWp (Kilowatt Picco).
Ne beneficeranno esclusivamente: Imprenditori Agricoli Professionali (IAP), di cui al D.lgs. n. 99/2004 e D.lgs. 101/2005, Coltivatori Diretti (CD) iscritti alla previdenza agricola, Imprese Agroindustriali (codice ATECO). Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore ad euro 7.000,00.
L’intervento è diviso in tre macro aree. La prima riguarda “Aiuti agli investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria” concernenti: 1) Costruzione o miglioramento di beni immobili; 2) Acquisto di macchinari e attrezzature, fino ad un massimo del loro valore di mercato; 3) Acquisizione o sviluppo di programmi informatici e acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali; 4) Costi generali, collegati alle spese di cui ai punti come onorari di architetti, ingegneri e consulenti, onorari per consulenze sulla sostenibilità ambientale ed economica, compresi gli studi di fattibilità.
La seconda riguarda “Aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli” concernenti: 1) Costruzione o miglioramento di beni immobili; 2) Acquisto di macchinari e attrezzature, fino ad un massimo del loro valore di mercato; 3) Costi generali collegati alle spese di cui ai punti , come onorari di architetti, ingegneri e consulenti, onorari per consulenze sulla sostenibilità ambientale ed economica, compresi studi di fattibilità; 4) Acquisizione o sviluppo di programmi informatici e acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali.
Entrambe le aree avranno un sostegno alla spese del 50% PER le Regioni: Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. del 40% per tutte le altre restanti Regioni.
La terza area riguarda “Aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli” con un aiuto del 30% per: 1) Impianti su scala ridotta per i quali non è individuabile un investimento meno rispettoso dell’ambiente in quanto non esistono impianti di dimensioni analoghe: i costi di investimento totali per conseguire un livello più elevato di tutela dell’ambiente costituiscono i costi ammissibili; 2) Il costo dell’investimento per l’efficienza energetica è individuabile come investimento distinto all’interno del costo complessivo dell’investimento:
il costo ammissibile corrisponde al costo per l’efficienza energetica. L’intensità di aiuto può essere aumentata del 20 % per gli aiuti concessi alle piccole imprese del 10 % alle medie imprese, del 15 % per investimenti effettuati nelle zone assistite che soddisfano le condizioni di cui all’art. 107, par. 3, lett. a) del Trattato.
Una volta approvato dalla Commissione Europea, Il Ministero pubblicherà il bando, per arrivare preparati a tale scadenza, invitiamo a contattare i nostri uffici tramite la nostra email info@crisaservizi.it per iniziare a prepararsi adeguatamente al fine che l’investimento vada a buon fine.