Credito mezzogiorno e bonus industria 4.0

Crisa Servizi è in prima linea sulla linea di intervento sulle imprese del mezzogiorno e sulla industria 4.0 inserite nella Legge di Bilancio 2022. In particolare, è occasione irripetibile la proroga fino al 2025 del credito di imposta per investimenti nel quadro della Transizione 4.0, per quanto concerne i beni strumentali materiali e immateriali.

Il MISE con il questo piano strategico mira a incentivare le aziende made in Italy nel percorso di rinnovamento mettendo al primo posto l’innovazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Con questa norma gli investimenti in beni materiali strumentali (nuovi) acquistati negli anni 2023 2024 e 2025 giugno 2026 sono agevolabili con un credito di imposta pari al:

  • 20% della spesa per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% della spesa per la quota di investimenti fino 2,5 milioni e 10 milioni di euro;
  • 5% della spesa per la quota di investimenti superiore a 10 milioni di euro massimo di 20 milioni di euro.

Inoltre, vi è la possibilità di accedere al credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno.

Entrambe le misure, ovvero Transizione 4.0 e quelle del credito del Mezzogiorno sono cumulabili dalla stessa impresa, dunque è necessario affidare la pratica ad un team di esperti, come potrebbe essere quello di Crisa Servizi.

Il credito del Mezzogiorno è solo a favore delle regioni del Sud: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise:

  • 45% della spese per le piccole imprese per la quota di investimenti fino a un massimo di 3 milioni di euro,
  • 35% della spesa per le medie imprese per la quota di investimenti fino a un massimo di 10 milioni di euro,
  • 25% della spesa per le grandi imprese per la quota di investimenti fino a un massimo di 15 milioni di euro.
Credito mezzogiorno e bonus industria 4.0
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